La Regina delle Cattedrali di Puglia.
La Cattedrale di Trani, edificata in onore di S. Nicola Pellegrino, rappresenta uno dei monumenti più celebri dell’arte romanica.
La sua fama è dovuta all’eleganza della chiesa ed allo splendido scenario naturale nella quale è inserita: una vasta piazza in pietra tranese, a pochi metri dal mare e dal porto veneziano, presso i quali si erge maestosa e solenne a testimonianza dello splendore e della potenza della città in epoca medievale. Splendide l’architettura di luce e la luminosità, dovuta all’utilizzo del tufo calcareo tranese, pietra bianco-rosata di cui sono ricche le cave del luogo.
L’inizio della sua costruzione risale al 1099, dopo la proclamazione del nuovo santo patrono di Trani, il pellegrino Nicola, giovane greco giunto in Puglia malato e deceduto di stenti sulle scale di una vecchia chiesa della città.
Tuttavia, al nobile intento religioso di accogliere le reliquie di San Nicola, gli storici affiancano un’ipotesi politica più suggestiva ovvero quella di dare a Trani, attraverso la costruzione del monumento, maggior prestigio e potere politico per meglio competere con la nemica Bari, custode delle reliquie di S. Nicola di Mira.
Maestosa ma anche slanciata, la Cattedrale presenta una facciata sobria e solenne ritmata da archi ciechi che racchiudono il prezioso portale in bronzo, capolavoro dell’artista Barisano da Trani, scultore al quale sono attribuite altre rilevanti opere come la porta del Duomo di Ravello e il portale settentrionale del Duomo di Monreale.
L’opera tranese è decorata con formelle di bronzo, che raccontano storie religiose attraverso uno stile bizantino con influssi saraceni, oggi restaurate e custodite all’interno della cattedrale.
Rosoni, finestroni e mensole esterne sono popolate da un inquietante repertorio di figure animali ed immaginarie, tipico dei bestiari medievali gotici, mentre all’interno spiccano mosaici policromi su fondo bianco. Indimenticabile anche l’ipogeo in marmi pregiati.
Dopo la realizzazione, la Cattedrale venne arricchita con un campanile alto quasi 60 metri, ancora oggi raro punto di riferimento urbano, rurale e marittimo.
A breve distanza dalla Cattedrale, in una posizione strategica e quale segno di sfida del potere temporale a quello religioso, domina la mole del Castello Svevo voluto dall’imperatore normanno Federico II nel 1223, e che rappresenta una delle sue opere fortificate a difesa del territorio.
Nella medesima piazza, le istituzioni s’incontrano e sfidano con rispetto: castello militare, Cattedrale, Tribunale, museo diocesano, raccontano la presenza delle varie forme del potere. Stato, religione, giustizia e cultura insieme in un delicato equilibrio capace di attirare lo sguardo e stupire anche bambini ed il più disattento passante.