
La Murgia, alle pendici del Castel del Monte, il famoso feudo normanno ottagonale voluto dall’Imperatore Federico II di Svevia, è zona con terreni di natura calcarea, vocata alla produzione di vini rossi e rosati.

Le piante sono allevate con il metodo guyot singolo ad alta densità, circa 5.500 piante/ha. Le rese oscillano fra i 60 e 90 q.li/ha; il raccolto per pianta non supera 1,7 kg. e le piante presentano un’elevata superficie fogliare per ogni Kg. Di uva prodotta. La produzione annua è di circa 60.000 bt. anno di vino, e di circa 5.000 bt. d’olio extra vergine d’oliva.

Tornando alle origini dell’azienda, La planimetria del vigneto, è datata 1849, mentre il 1822 è l’anno di redazione della planimetria del “casino” (la villa, nel gergo locale) un tempo adibita al ricovero di persone, attrezzi e animali, oggi destinata all’ospitalità.
La costruzione è in pietra massiccia di Trani, con archi interni a volta e mura perimetrali tanto larghe da averne oggi ricavato al loro interno un’intera piccola camera.
I tetti ricoperti di tegole, ed i solai a volta, offrono temperature fresche anche durante l’estate. Le cantine sono scavate sotto il livello del suolo e garantiscono temperature ed umidità ottimali di conservazione dei vini e dei legni in rovere della bottaia.

Le origini dell’Azienda Agricola Santa Lucia risalgono all’anno 1628, quando “Marc’Antonio Perrone possedeva annui ducati 60 di fiscali feudali sopra Quarati”. Quarati è l’odierna Corato, dove nella contrada Santa Lucia, a circa 300 metri di altezza sul livello del mare, coltiviamo in agricoltura biologica e con grande cura, vitigni autoctoni della Murgia, frutto di selezione massale: Nero di Troia in purezza per i rossi, Bombino Nero per il rosato, Fiano per il bianco.
La Murgia, alle pendici del Castel del Monte, il famoso feudo normanno ottagonale voluto dall’Imperatore Federico II di Svevia, è zona con terreni di natura calcarea, vocata alla produzione di vini rossi e rosati.

La filosofia produttiva è semplice, e consiste nell’ottenimento di un frutto di altissima qualità, coltivato esclusivamente nei terreni aziendali. La vinificazione beneficia così di una materia prima che unisce ottimale maturazione alcoolica e polifenolica, a freschezza e buona acidità, tipiche del frutto integro.
Le piante sono allevate con il metodo guyot singolo ad alta densità, circa 5.500 piante/ha. Le rese oscillano fra i 60 e 90 q.li/ha; il raccolto per pianta non supera 1,7 kg. e le piante presentano un’elevata superficie fogliare per ogni Kg. Di uva prodotta. La produzione annua è di circa 60.000 bt. anno di vino, e di circa 5.000 bt. d’olio extra vergine d’oliva.

Dalla vendemmia 2016, tutti i vini si fregiano della certificazione biologica in etichetta.
Tornando alle origini dell’azienda, La planimetria del vigneto, è datata 1849, mentre il 1822 è l’anno di redazione della planimetria del “casino” (la villa, nel gergo locale) un tempo adibita al ricovero di persone, attrezzi e animali, oggi destinata all’ospitalità.
La costruzione è in pietra massiccia di Trani, con archi interni a volta e mura perimetrali tanto larghe da averne oggi ricavato al loro interno un’intera piccola camera.
I tetti ricoperti di tegole, ed i solai a volta, offrono temperature fresche anche durante l’estate. Le cantine sono scavate sotto il livello del suolo e garantiscono temperature ed umidità ottimali di conservazione dei vini e dei legni in rovere della bottaia.